Storia
Antecedenti alla fondazione del Siracusa sono i club Ortigia 1907, la Flanelle (così denominata poiché i calciatori utilizzavano maglie, appunto, in flanella) e lo Sporting Club Santa Lucia, club fondato nel 1922 dal marinaio Giuseppe Barcio in onore dellapatrona della città, affinché questa potesse fornire ulteriore sostegno alla squadra. L'esistenza del Santa Lucia fu in realtà assai breve, e venne sciolta un anno dopo la sua fondazione.
Oltre a questi club, in città nacquero altre realtà calcistiche di quartiere, che davano vita a tornei amatoriali. Di queste, due riuscirono ad emergere: si trattava degli azzurri dell’Esperia (quartiere Ortigia) e dei giallorossi dell’Insuperabile (rione Santa Lucia), divise da una grande rivalità. Fu dalla fusione di queste squadre, messa a punto da Genesio Pioletti e Luigi Santuccio che, la sera del 1º aprile 1924, nacque il Siracusa. A determinare questo episodio fu l'andamento di un quadrangolare organizzato da una rappresentativa del Circolo Sportivo Tommaso Gargallo (fondato nel 1923) a cui parteciparono, oltre alla società organizzante, l'Esperia, l'Insuperabile e il 75º Fanteria, formazione nella quale militavano i militari in servizio a Siracusa, tra cui anche Pioletti. Il torneo vide vincere il Gargallo, che batté in finale l'Esperia per 9-0.
La prima uscita ufficiale del Siracusa è attestata all'autunno 1924; la squadra aretusea, che indossò una casacca nera in omaggio alregime fascista), perse per 6-1 contro la Centurion, formazione in cui militavano i marinai inglesi d'istanza a Siracusa. La gara si disputò nell'impianto sportivo "Coloniale", poi abbandonato nell'ottobre 1932 a seguito dell'inaugurazione dell'attuale stadio "Vittorio Emanuele III" (dal 1979 ribattezzato Stadio Nicola De Simone). La prima vittoria è attestata nel 1925 al Coloniale nel derby con il Megara di Augusta, battuto 1-0. La partita fu caratterizzata, peraltro, da violenti scontri corpo a corpo tra i giocatori di entrambe le squadre che finirono per coinvolgere anche i tifosi, i quali si resero protagonisti di un'invasione di campo.
Sempre nel 1925 il Siracusa vinse il torneo interregionale Sicilia-Calabria[1]. Negli anni tra il 1929 e il 1943 la squadra militò traPrima Divisione e Serie C, attraversando anche un fallimento per debiti nel 1935 e una successiva rinascita. Alla ripresa dei campionati dopo la seconda guerra mondiale, nel 1945-46 il Siracusa fu ammesso in Serie C, campionato che vinse in quella stessa stagione ottenendo la prima promozione in Serie B della sua storia. La squadra riscattò così le delusioni del 1932-33, anno in cui perse il decisivo spareggio contro la Catanzarese, e del 1933-34, quando chiuse il girone finale alle spalle della Lucchese.
Il dopoguerra: la Serie B e le retrocessioni
In Serie B il Siracusa militò per sette stagioni. Il più alto piazzamento ottenuto durante la permanenza tra i cadetti fu il quinto posto del1950-51; classificatasi diciassettesima nel 1952-53, fece ritorno in Serie C. A partire da quel momento sfiorò più volte la Serie B, in particolare quando, nel 1959-60, ebbe per allenatore Čestmír Vycpálek.
Nel 1969, dopo 45 anni trascorsi fra la B e la C, il Siracusa retrocesse per la prima volta in Serie D; negli anni della militanza tra i dilettanti disputò inediti derby con club della sua provincia, come Avola, Floridia e Netina. Nel 1970-71, tornò infine in C dopo un lungo testa a testa con il Cantieri Navali di Palermo. Entrambe le squadre chiusero al primo posto il campionato e, dopo due spareggi terminati sull'1-1 dopo i tempi supplementari allo Stadio Giovanni Celeste diMessina (0-0) e all'Arturo Collana di Napoli, la vittoria fu assegnata a sorte al Siracusa dopo un lancio di moneta.
Gli anni settanta
Gli anni settanta videro il Siracusa ben comportarsi nella terza serie, soprattutto nelle stagioni 1974-1975 e 1976-77 con Gennaro Rambone prima ed Ulderico Sacchella poi alla guida tecnica della squadra. In quelle due stagioni il Siracusa lottò per la promozione in Serie B trovandosi più volte in testa alla classifica. Nella stagione successiva (1977-78) vi fu lo sdoppiamento della Serie C in C1 e C2 ed il Siracusa, non riuscendo a classificarsi entro le prime 8, venne destinata alla C2.
Il ritorno in Serie C1 e la Coppa Italia di C
Il Siracusa che nell'unico anno di permanenza in C2 vinse il campionato (17 reti di Ballarin) e partecipò al primo trofeo per una squadra siciliana: la Coppa Italia Serie C, conquistata il 17 giugno 1979 quando il Siracusa, per l'occasione vestito con una inusuale maglia granata, batté la Biellese 1-0 con rete allo scadere di Ballarin. Oltre alla coppa conquistò il primato di primo club siciliano ad aggiudicarsi un trofeo (solo il Palermo riuscì ad eguagliare questo primato vincendo la medesima coppa nel 1993).
Il fallimento, i campionati dilettantistici e la risalita tra i professionisti
Alla fine della stagione 1994-1995, il Siracusa si classificò 5º nel girone B di serie C1 disputando di conseguenza i play-off contro l'Avellino. Ma i guai erano ormai alle porte perché, dopo la sconfitta sul campo, la compagine aretusea dovette subire anche l'onta della radiazione per debiti. In seguito al fallimento il Siracusa, che nel frattempo era rinato con la nuova denominazione di U.S. Siracusa Marcozzi, dovette disputare per diversi anni campionati dilettantistici, fra Eccellenza e Serie D. Dopo diversi tornei ai massimi livelli in Serie D (con ben cinque play-off disputati in sei anni), nel 2009, a distanza di ben 14 anni dal fallimento, arriva la vittoria del campionato che consente ai siciliani di tornare tra i Professionisti. Nella stagione 2009-2010 il Siracusa da neopromosso disputa un ottimo campionato in Lega Pro Seconda Divisione, giungendo 6º e quindi ad un passo dai play-off; poi nell'agosto successivo viene ripescata nella Lega Pro Prima Divisione, a causa dei tanti fallimenti occorsi a numerosi club delle categorie superiori.
Cronistoria
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